L’arte di riparare

Derivato dalle parole “kin” (oro) e “tsugi” (riparare), Il kintsugi è un’antica arte giapponese che celebra la bellezza dell’imperfezione e la storia degli oggetti danneggiati. il kintsugi consiste nel riparare ceramiche rotte utilizzando lacca mescolata con polvere d’oro, d’argento o platino. Questa tecnica non solo ripristina la funzionalità dell’oggetto, ma enfatizza le sue cicatrici, trasformandole in elementi visibili e preziosi.
La filosofia del kintsugi riflette l’idea che le imperfezioni e le fratture possono valorizzare la bellezza di un oggetto, raccontando la sua storia e la sua resilienza. In un mondo che spesso cerca la perfezione, il kintsugi insegna a rivalutare le storie che ci raccontiamo su ciò che è “rotto”, apprezzando la bellezza intrinseca della rinascita e della trasformazione.
Abbracciare le spaccature e comprendere il loro valore e la solidità che possono portare è parte della filosofia della composizione del conflitto.
Il kintsugi insegna che le rotture non sono solo difetti, ma possono diventare parte integrante della bellezza di un oggetto. Le cicatrici che emergono dal processo di riparazione con l’oro simboleggiano resilienza e storia. Allo stesso modo, nella composizione del conflitto, le tensioni e le fratture nelle relazioni possono rappresentare opportunità di crescita e apprendimento e portare una solidità nuova e duratura. Quando un conflitto viene affrontato e composto, i diversi punti di vista possono diventare parte della narrazione di una relazione più forte e profonda.
In entrambe le pratiche, l’accento è posto sulla trasformazione: nel kintsugi gli oggetti comuni vengono elevati a opere d’arte, mentre nella composizione del conflitto le relazioni possono emergere rinnovate e più solide. Entrambi richiedono un approccio consapevole e un apprezzamento per il processo di riparazione, riconoscendo che la bellezza e la forza possono derivare dalle cicatrici del passato.